Freud

 



La via d'accesso all'inconscio
Il metodo catartico di Freud e Breuer, sviluppato tra il 1882 e il 1895, nasce per trattare l'isteria. Secondo questa teoria, i sintomi fisici derivano da esperienze traumatiche non elaborate, che vengono "rimossi" dalla coscienza e rimangono inconsci. La tecnica catartica consiste nel far rivivere al paziente, spesso sotto ipnosi, i ricordi traumatici, permettendo l'emergere delle emozioni represse. In questo modo, i sintomi si alleviano.


Freud amplia il concetto, suggerendo che molte malattie psichiche derivano da conflitti inconsci legati a esperienze sessuali infantili. La sua teoria si sviluppa, partendo dall'idea che l'inconscio ha un ruolo fondamentale nel determinare il comportamento, come emerge anche nei sogni, che sono visti come espressioni simboliche di desideri repressi.

Nel 1900, con L'interpretazione dei sogni, Freud descrive come i sogni mascherano i desideri inconsci tramite simboli, un processo che chiama "lavoro onirico". Anche fenomeni quotidiani come i lapsus e le dimenticanze sono considerati da Freud manifestazioni di conflitti psichici rimossi, come descritto in Psicopatologia della vita quotidiana (1901).

In sintesi, Freud esplora come i conflitti inconsci, legati a esperienze dolorose e sessuali infantili, influenzano la psiche, e come tecniche come l'ipnosi e l'interpretazione dei sogni possano aiutare a comprendere e curare i disturbi psicologici.


La complessità della mente umana e le nevrosi
Freud descrive la psiche umana come composta da tre principali componenti: la coscienza, l'inconscio e il preconscio. La coscienza è la parte consapevole, mentre l'inconscio contiene desideri e ricordi rimossi, principalmente di natura sessuale. Il preconscio include pensieri non attualmente consci, ma che possono divenire consci. Questi tre livelli psichici costituiscono la "prima topica" della psiche.

Nel 1923, Freud propone una "seconda topica", in cui distingue tre istanze psichiche: l'Es (le pulsioni inconsce), l'Io (la parte consapevole e mediatrice) e il Super-Io (la coscienza morale). L'Es rappresenta le pulsioni istintive, l'Io media tra Es, Super-Io e la realtà esterna, mentre il Super-Io è formato da norme morali introiettate. La psiche umana è segnata dal conflitto tra questi tre elementi, che può portare a nevrosi.

Freud spiega che i sintomi nevrotici sono espressioni di conflitti interiori tra le istanze, con il soggetto che cerca di appagare desideri inaccettabili in modi mascherati. La psicoanalisi mira a interpretare questo "linguaggio dell'inconscio", utilizzando tecniche come le libere associazioni, in cui il paziente esprime senza censura pensieri, sogni e ricordi. L'analista aiuta il paziente a superare la resistenza inconscia e a riportare alla coscienza contenuti rimossi.

Il metodo psicoanalitico si basa sulla relazione tra il terapeuta e il paziente, che si sviluppa attraverso il "transfert", un processo in cui il paziente proietta emozioni infantili sul terapeuta, facilitando la cura. La psicoanalisi, quindi, è un processo lungo e impegnativo, finalizzato a portare alla consapevolezza i conflitti incoscienti che sono alla base della patologia.


La teoria della sessualità
La teoria freudiana della nevrosi e del conflitto psichico si fonda sull'idea che le pulsioni sessuali, che vanno oltre la semplice procreazione e coinvolgono anche l'infanzia, siano alla base dell'agire umano. Freud contesta la psicologia tradizionale che limitava la sessualità agli adulti e alla riproduzione, ampliando il concetto per includere impulsi legati all'autoconservazione e al piacere. Introduce il concetto di libido come energia psichica che si evolve nel tempo e si manifesta in diverse fasi della vita.

Freud identifica la sessualità infantile come una serie di fasi polimorfe: orale, anale e genitale. La fase fallica, che include il complesso di Edipo, è fondamentale, in cui il bambino sviluppa attaccamenti erotici verso i genitori, vivendo sentimenti di rivalità e desiderio. Il complesso di Edipo è universale e rappresenta un passaggio necessario per la maturazione psicosessuale, dove il bambino deve superare il desiderio per il genitore opposto per sviluppare una sessualità adulta e sana. La mancata risoluzione di questo complesso può portare a nevrosi e difficoltà psicologiche.


L'origine della società e della morale
Le ultime opere di Freud, come L'avvenire di un'illusione (1927) e Il disagio della civiltà (1929), esplorano la società, la morale e l'antropologia attraverso il metodo psicoanalitico. Freud analizza il totemismo, una forma di organizzazione sociale in cui i membri di una comunità sono legati da un totem, generalmente un animale sacro. Questo legame evita incesti e proibisce determinati comportamenti. Freud sostiene che i totem e i tabù rappresentano la repressione di pulsioni forti come il desiderio incestuoso e sono alla base delle norme morali e religiose della società.

La civiltà, secondo Freud, nasce dalla necessità di limitare i desideri individuali per permettere la coesistenza sociale. L'uomo, guidato dal principio di piacere, deve confrontarsi con il principio di realtà, che impone sacrifici e limita la felicità. Con il progresso della civiltà, la repressione aumenta, e l'individuo diventa sempre più infelice. La società e la figura paterna svolgono un ruolo educativo nel rafforzare il Super-io, che controlla le pulsioni egoistiche e asociali.

Freud vede la morale come un male necessario, simile a Nietzsche, ma la considera indispensabile per il benessere sociale. Nonostante le limitazioni, l'individuo deve accettare le norme morali per evitare l'esclusione sociale e mantenere il rispetto degli altri. La tensione tra felicità individuale e ordine sociale è, per Freud, una sfida inevitabile della civiltà.


Gli sviluppi della psicoanalisi
Il testo che hai fornito offre una panoramica dettagliata sullo sviluppo e le scissioni all'interno della psicoanalisi, a partire dalla pubblicazione dell'opera L'interpretazione dei sogni di Freud. La psicoanalisi, inizialmente strettamente legata a Freud, inizia a evolversi con l'ingresso di nuovi studiosi che propongono approcci differenti, come Alfred Adler e Carl Gustav Jung. Le divergenze principali tra questi ultimi e Freud riguardano, tra l'altro, la concezione della libido, della psiche e del ruolo della sessualità.

In particolare, Adler sviluppa una teoria basata sulla "volontà di potenza", contrapponendosi alla visione freudiana della libido come pulsione sessuale. Adler considera l'individuo come impegnato in un processo di autoaffermazione, superando un "sentimento di inferiorità" che si origina nell'infanzia. La sua teoria si concentra sulla necessità di superare questo complesso per favorire il benessere psicologico, ponendo un'attenzione centrale all'ambiente sociale e alle interazioni con gli altri.

D'altra parte, Jung propone una visione più complessa e spirituale della psiche, introducendo concetti come l'inconscio collettivo e gli archetipi, criticando Freud per la sua visione naturalistica e riduttiva della psiche umana. Per Jung, la libido non è esclusivamente legata alla sessualità, ma rappresenta un'energia vitale che si manifesta in vari aspetti della cultura e della spiritualità umana. Jung enfatizza l'importanza di integrare l'inconscio nella psiche cosciente attraverso il processo di individuazione, che porta l'individuo alla realizzazione del "Sé".

In sintesi, le teorie di Adler e Jung si distaccano dalla psicoanalisi freudiana proponendo nuove visioni sulla psicologia umana, creando così scuole psicoanalitiche autonome che hanno avuto un impatto significativo nello sviluppo della psicologia moderna.

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